“E’ una beffa che debbano essere i professionisti a implorare una proroga che aiuti lo Stato a fare cassa con la pace fiscale”. Così il presidente dell’Unione giovani commercialisti (Ungdcec) Daniele Virgillito, commenta il polverone sollevato a proposito della rottamazione ter e per il saldo e stralcio. “E’ paradossale che siamo noi a chiedere di dilatare i tempi per motivazioni palesemente legate alle inefficienze della Pa”.
“Oltretutto – spiega Virgillito – senza dimenticarci le stravaganti considerazioni dell’agente alla riscossione per le province siciliane che, prendendo atto delle segnalazioni di professionisti e utenti, confidava nella loro ulteriore collaborazione, auspicando di convogliare gli accessi alla piattaforma fuori dagli orari di ufficio ordinari, per scongiurare i continui blocchi informatici che, ancora oggi, stanno affliggendo i professionisti. Tutto ciò è a dir poco surreale”.
Per il leader dell’Unione giovani, questo è “un nuovo, ennesimo ingorgo burocratico, davanti al quale non basta limitarsi ad una proroga. Bisogna rimodulare, invece, in maniera coraggiosa il calendario fiscale”. “lo avevamo già proposto a febbraio – ricorda Virgillito – avvertendo sull’imminente diluvio di scadenze e adempimenti, che puntualmente è arrivato, mettendo a dura prova studi professionali, contribuenti e imprese”. Trascorsi più di due mesi, secondo il presidente Ungdcec “siamo ancora una volta costretti a rilanciare l’allarme. Un dejà vu che si ripeterà all’infinito se non verremo ascoltati. Chiedere continuamente a professionisti e contribuenti di gestire l’emergenza è inaccettabile. Nell’ambito di una più ampia e tangibile semplificazione fiscale, ciò di cui abbiamo urgente bisogno è una razionalizzazione”.
La giunta dell’UNGDCEC