Business Reporting, puntare sulla sostenibilità per lo sviluppo delle aziende
Si è appena conclusa a Milano la prima iniziativa dell’Organismo Italiano di Business Reporting – Sustainability, Non-Financial e Integrated Reporting (OIBR). La Roundtable multi-stakeholder, organizzata dall’OIBR, aveva il fine di contribuire in chiave tecnica al dibattito iniziato dal Corporate Reporting Dialogue (CRD) ovvero il tavolo attorno cui siedono i più importanti organismi e standard-setter internazionali nel campo del reporting non-finanziario (IIRC, CDP, CDSB, SASB e GRI), con l’obiettivo di arrivare a un migliore allineamento dei rispettivi framework, standard e modelli di reporting. Questa molteplicità di riferimenti è spesso indicata dagli operatori come uno dei fattori critici quando si avvicinano a queste tematiche, oggi in forte diffusione specie dopo l’emanazione del D.Lgs. 254/2016 e l’obbligo per quotate, banche e assicurazioni al di sopra di certi limiti quantitativi (500 dipendenti e 20 milioni di attivo oppure 40 milioni di ricavi) di pubblicare una Dichiarazione Non-Finanziaria (DNF) a partire dall’esercizio 2017. La Roundtable italiana che segue quelle organizzate in altri Paesi (UK, Australia, Germania, Francia, Colombia, Sud Africa, Malaysia, Stati Uniti) ha visto la partecipazione di grandi aziende (Unicredit, A2A, Unipol), PMI (Stafer e SCGroup Società Benefit), analisti finanziari di AIAF e CFA Italy, associazioni di imprese (Impronta Etica), CFO (ANDAF) e professionisti (Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili-UNGDCEC), società finanziarie specializzate (Etica Sgr), università (Ferrara, S. Anna di Pisa, Cattolica) e società di consulenza (Mixura). Presenti anche rappresentanti di CDSB, IIRC e Consob.
Il professor Stefano Zambon dell’Università di Ferrara, facilitatore dell’evento, osserva: “Questa è stata solo una prima iniziativa che dimostra il rilevante potenziale dell’OIBR nel contribuire al cruciale dibattito nazionale e internazionale in corso su informazioni, metriche e KPI, per rappresentare lo sviluppo sostenibile, tenendo presente anche le esigenze di crescita delle organizzazioni”. Per Daniele Virgillito, presidente dell’UNGDCEC, “il lavoro di elevata qualità che l’OIBR ha intrapreso, sulla scia del NIBR, potrà dare un contributo decisivo al miglioramento della sensibilità e della conoscenza anche dei professionisti italiani nei confronti di quest’area del reporting sempre più essenziale per la migliore comprensione dello sviluppo delle aziende”. Le conclusioni e i contributi della Roundtable italiana sono stati già inviati al CRD.
La Fondazione OIBR è non-profit, senza coinvolgimento commerciale, aperta a tutti gli stakeholder, opera nell’interesse pubblico, e prosegue l’attività ormai settennale del Network Italiano Business Reporting (NIBR). L’OIBR si occupa di elaborare, emanare e divulgare linee-guida, studi, ricerche, principi, standard e linee-guida di carattere tecnico-pratico nel campo del business reporting, della dichiarazione non-finanziaria (DNF), del report di sostenibilità e integrato, rivolti al contesto italiano, organizzando tavoli di lavoro operativi dedicati ai temi di interesse generale e rappresentando un luogo di incontro per tutti gli stakeholder italiani. L’OIBR gode già dell’appoggio internazionale, conclude Virgillito, dei più significativi organismi del settore (IIRC, GRI, WBCSD, WICI) e per questo riteniamo fondamentale anche la partecipazione dei giovani Dottori Commercialisti. La sostenibilità non è semplicemente di “moda”, ma siamo convinti sia uno dei principali driver strategici che guideranno il modo di fare impresa nel futuro.
La Giunta UNGDCEC